InchordisTrio
InchordisTrio nasce con l’intento di eseguire il repertorio per mandolino e basso dal XVII al XIX secolo eseguito su copie di strumenti originali e su diverse tipologie strumentali in uso all’epoca.
La realizzazione del basso continuo, esclusivamente su strumenti a pizzico, orchestrata in maniera personale dall’ensemble, crea un impasto sonoro desueto che mette sotto una luce particolare un repertorio sicuramente da riscoprire, per qualità e quantità. I componenti di InchordisTrio, nella creazione di questo particolare ensemble, hanno unito le loro diverse esperienze, maturate con ampie collaborazioni con realtà come l’Accademia Bizantina, Armoniosa, Gene Barocco, I Fiori Musicali, I Musicali Affetti, Italico Splendore, o ancora i Berliner Philarmoniker, la Chamber Orchestra of Europe, l’ Orchestra della Scala di Milano, partecipando ai più significativi festival di musica antica.
Proposta di programma n. 1
IL MANDOLINO TRA VENEZIA E NAPOLI
Un misconosciuto strumento del Barocco italiano
InchordisTrio
Sergio Zigiotti, mandolino lombardo e napoletano barocco
Marina Scaioli, clavicembalo
Fabiano Merlante, arciliuto, tiorba, chitarra barocca
In epoca contemporanea, l’associazione mentale immediata al nome mandolino è collegata con lo strumento a quattro corde doppie, di forma piriforme, suonato con un plettro: il cosiddetto mandolino napoletano. Questa tipologia di strumento non è che una, la più famosa certo ma solo una, fra le varie diffuse nel passato in Italia. Anche i celeberrimi concerti di Vivaldi vengono principalmente eseguiti con questo tipo di mandolino ma in realtà sono stati scritti per uno strumento sostanzialmente diverso: si tratta di uno strumento dalle piccole dimensioni che montava cinque o sei cori doppi di corde, accordate per quarte e una terza al basso, sviluppato soprattutto nel nord dell’Italia e a Roma sin dal XVII secolo. All’epoca veniva chiamato mandola oppure mandolino lombardo o milanese. Questo programma musicale propone il repertorio originale per queste due tipologie strumentali eseguito su copie di strumenti d’epoca.
(musiche di: Giovanni Battista Sammartini, Giuseppe Gaetano Boni, Antonio Vivaldi, Giuseppe Giuliano, Domenico Scarlatti, Giovanni Battista Gervasio)
Proposta di Programma n. 2
IL MANDOLINO DI VIVALDI E CORELLI
Sonate per mandolino e basso del secolo XVIII
InchordisTrio
Sergio Zigiotti, mandolino lombardo
Marina Scaioli, clavicembalo
Fabiano Merlante, arciliuto, tiorba, chitarra barocca
In epoca contemporanea, l’associazione mentale immediata al nome mandolino è collegata con lo strumento a quattro corde doppie, di forma piriforme, suonato con un plettro: il cosiddetto mandolino napoletano. Questa tipologia di strumento non è che una, la più famosa certo ma solo una, fra le varie diffuse nel passato in Italia.
I celeberrimi concerti per mandolino di Vivaldi vengono principalmente eseguiti con questo tipo di mandolino ma in realtà sono stati scritti per uno strumento sostanzialmente diverso: si tratta di uno strumento dalle piccole dimensioni che montava cinque o sei cori doppi di corde, accordate per quarte e una terza al basso, sviluppato soprattutto nel nord e nel centro Italia sin dal XVI secolo. All’epoca veniva chiamato mandola oppure mandolino lombardo o milanese.
Arcangelo Corelli è stato uno dei più importanti compositori della sua epoca e come tale la sua scuola ha molto influenzato, nell’ambito della musica strumentale, i contemporanei e i compositori che si sono succeduti. Si vuole ricordare il Tricentenario dalla sua morte con l’esecuzione di una delle celeberrime sonate dell’Opera V nella versione per mandolino e basso continuo – cosa del tutto usuale all’epoca che ammetteva tranquillamente l’esecuzione di brani su strumenti diversi per i quali erano stati concepiti. Inoltre vengono proposte due Sonate, originali per il sopraddetto mandolino lombardo e basso continuo, di due autori di scuola bolognese: nella città felsinea e nell’ambiente dell’Accademia Filarmonica di Bologna, Corelli svolse i suoi studi prima di trasferirsi a Roma nel 1675. Il programma viene eseguito su strumenti originali o loro copie d’epoca.
(musiche di: Antonio Vivaldi, Giuseppe Gaetano Boni, , Giuseppe Paolucci, Arcangelo Corelli)