MonteleoneMusici


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L’ensemble Monteleone Musici prende il nome da un piccolo castello delle colline cesenati, solitario per bellezza, solido per fondamenta, che guarda in molte direzioni ma – fiero del suo passato – anche guarda con vigore al futuro.
L’eclettico gruppo riunisce musicisti di diversa provenienza, i cui percorsi individuali attraversano molteplici repertori ed esperienze.
In un progetto che interseca tradizione e innovazione, hanno dato vita ad un ensemble versatile, dal duo al decimino, che ben si presta alla realizzazione di repertori preziosi di rara esecuzione ma di grande godibilità, destinati ad un pubblico curioso e attento.

(nella foto: Sergio Zigiotti, mandolino napoletano barocco – Marina Scaioli, clavicembalo – Marco Bussi, voce – Fabiano Merlante, arciliuto – Sebastiano Severi, violoncello barocco)


Proposta di programma n. 1:

“Deh, vieni alla finestra”
Musiche originali del secolo XVIII per voce, mandolino e basso continuo

Nell’immaginario musicale del ‘700, il mandolino era lo strumento per antonomasia deputato alla serenata, in ambito popolare e, per estensione, anche in quello colto.
Nei periodi successivi questa idea si consoliderà e diventerà un vero e proprio topos che si diffonderà in tutti i settori musicali, dall’opera alla produzione cameristica, fino a quella sinfonica che ne farà un uso evocativo. Questo programma musicale propone l’ascolto di arie per voce e accompagnamento strumentale che prevede l’uso del mandolino obbligato. Le arie sono inframmezzate da composizioni originali del secolo XVIII per mandolino napoletano e basso continuo, eseguito su copie di strumenti d’epoca.

(musiche di: Giovanni Paisiello, Giuseppe Giuliano, Wolfgang Amadeus Mozart, Giovanni Battista Gervasio, Girolamo Nonnini, Giovan Francesco Di Majo)

Monteleone Musici
Sergio Zigiotti, mandolino barocco
Marco Bussi, baritono
Fabiano Merlante, arciliuto-chitarra barocca-chitarra preromantica
Sebastiano Severi, violoncello barocco
Marina Scaioli, clavicembalo


Proposta di programma n. 2:

“Il canto di Partenope”
Sonate per mandolino e basso continuo del XVIII secolo

In epoca contemporanea, l’associazione mentale immediata al nome mandolino è collegata con lo strumento a quattro corde doppie, di forma piriforme, suonato con un plettro: il cosiddetto mandolino napoletano. Questa tipologia di strumento non è che una, la più famosa certo ma solo una, fra le varie diffuse nel passato in Italia. Anche i celeberrimi concerti di Vivaldi vengono principalmente eseguiti con questo tipo di mandolino ma in realtà sono stati scritti per uno strumento sostanzialmente diverso: si tratta di uno strumento di piccole dimensioni che montava cinque o sei cori doppi di corde, accordate per quarte e una terza al basso, sviluppato soprattutto nel nord dell’Italia e a Roma sin dal XVII secolo. All’epoca veniva chiamato mandola oppure mandolino lombardo o milanese. Il termine mandolino è stato usato per la prima volta nel 1681 in una raccolta di sonate Tommaso Motta, “Armonia Capricciosa di suonate musicali da camera” . Attorno alla metà del ‘700 compare, invece, uno strumento, elaborato da alcuni liutai di area romana e napoletana (Gasparo Ferrari, Antonio Vinaccia e altri), successivamente riconosciuto come mandolino napoletano, con caratteristiche diverse dal più antico mandola/mandolino e sostanzialmente rimaste immutate nel mandolino moderno; tale strumento veniva sollecitato attraverso un plettro ottenuto dall’estremità di una piuma d’uccello o dal guscio di tartaruga. Questo programma musicale propone il repertorio originale per queste due tipologie strumentali eseguito su copie di strumenti d’epoca.

(musiche di: Antonio Tinazzoli, Francesco Piccone, Lodovico Fontanelli, Giovan Francesco Di Majo, Gabriele Leone, Giovanni Battista Gervasio, Giuseppe Giuliano)

Monteleone Musici “in Trio”
Sergio Zigiotti, mandolino lombardo e napoletano
Sebastiano Severi, violoncello barocco
Fabiano Merlante, arciliuto e chitarra barocca


Proposta di programma n. 3:

“Il Mandolino tra Venezia e Napoli”
concerti solistici per mandolino e archi

In epoca contemporanea, l’associazione mentale immediata al nome mandolino è collegata con lo strumento a quattro corde doppie, di forma piriforme, suonato con un plettro: il cosiddetto mandolino napoletano. Questa tipologia di strumento non è che una, la più famosa certo ma solo una, fra le varie diffuse nel passato in Italia.
Anche i celeberrimi concerti di Vivaldi vengono principalmente eseguiti con questo tipo di mandolino ma in realtà sono stati scritti per uno strumento sostanzialmente diverso: si tratta di uno strumento dalle piccole dimensioni che montava cinque o sei cori doppi di corde, accordate per quarte e una terza al basso, sviluppato soprattutto nel nord dell’Italia e a Roma sin dal XVII secolo. All’epoca veniva chiamato mandola oppure mandolino lombardo o milanese.
Questo programma musicale propone il repertorio originale per queste due tipologie strumentali eseguito su copie di strumenti d’epoca.

(musiche di: Antonio Vivaldi, Johann Adolph Hasse, Domenico Gallo, Emanuele Barbella, Giuseppe Giuliano)

Monteleone Musici
Sergio Zigiotti, mandolino lombardo e napoletano barocco